Camino di emissione in atmosfera: requisiti normativi e criticità da evitare

Posted On Giugno 5, 2025

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by Ingegneria Emissioni

Quando un camino di emissione in atmosfera è a norma

Un camino di emissione in atmosfera risulta conforme solo se rispetta requisiti precisi legati all’altezza, alla posizione e ai punti di prelievo. Questi parametri non sono semplici dettagli progettuali, ma fattori determinanti per garantire una dispersione adeguata degli inquinanti e un monitoraggio attendibile delle emissioni. Il rispetto delle norme strutturali stabilite dal D.Lgs. 152/2006, Parte Quinta, Allegato IX, è essenziale per evitare contestazioni da parte degli enti di controllo, malfunzionamenti impiantistici e conseguenze sanzionatorie.

Proprio per aiutarti a valutare questi aspetti con precisione, Davide Pasini propone Camino OK, un servizio mirato alla verifica della conformità del camino di emissione. L’analisi considera altezza rispetto a ostacoli e aperture, numero e posizionamento dei punti di campionamento e condizioni di accessibilità. Una verifica tecnica completa ti consente di ottenere dati rappresentativi, evitare non conformità e migliorare l’affidabilità del sistema emissivo nel tempo.

Camino di emissione in atmosfera e punti di prelievo: cosa prevede la norma

Perché un camino di emissione in atmosfera possa garantire il rispetto delle autorizzazioni ambientali, non è sufficiente che disperda gli inquinanti verso l’esterno: deve farlo in modo controllabile e misurabile. È qui che entra in gioco l’obbligo di dotare ogni camino di punti di prelievo idonei, in conformità alla norma UNI EN 15259:2008, riferimento tecnico europeo per la misurazione delle emissioni da sorgente fissa.

Secondo quanto previsto dalla norma, le prese campione devono essere collocate su tratti rettilinei e verticali, in sezioni in cui il flusso e la concentrazione degli inquinanti siano omogenei. La posizione deve garantire almeno cinque diametri idraulici di condotto rettilineo a monte del punto di prelievo e almeno due a valle. Il flusso dei gas deve risultare isocinetico, ossia caratterizzato da velocità uniforme e condizioni stabili, così da rendere rappresentativi i valori misurati.

Ogni punto di prelievo deve essere accessibile, chiaramente identificabile e dotato di connessione sicura agli strumenti di misura. Le dimensioni minime variano in base alla sezione del camino: per quelli circolari, il diametro consigliato va da 75 mm a 125 mm; per quelli rettangolari, si parte da 100×250 mm. L’assenza di questi requisiti rende qualsiasi analisi potenzialmente inaffidabile.

Diametro idraulico e flusso isocinetico: cosa devi sapere per evitare errori

Quando si valuta la conformità di un camino di emissione in atmosfera, la scelta del punto di prelievo dipende anche da parametri fisici ben precisi, tra cui il diametro idraulico e la presenza di un flusso isocinetico. Entrambi sono fondamentali per ottenere analisi affidabili e rappresentative delle emissioni.

Il diametro idraulico è il diametro equivalente di una condotta non circolare, calcolato secondo la formula:

Dh= 4S​/p

dove S è la superficie della sezione del condotto e p il perimetro bagnato. Questo valore è essenziale per determinare le distanze minime rettilinee richieste dalla UNI EN 15259:2008 prima e dopo il piano di campionamento.

Il flusso isocinetico, invece, indica una condizione in cui la velocità dei gas è uniforme in ogni punto della sezione di misura. Per raggiungere questo equilibrio, è necessario che:

  • l’angolo del flusso rispetto all’asse del condotto sia inferiore a 15°;
  • non siano presenti flussi locali negativi;
  • la velocità sia sufficiente a generare una pressione differenziale di almeno 5 Pa (in caso di misura con tubo di Pitot);
  • il rapporto tra la velocità massima e minima non superi 3:1.

Se non si rispettano questi parametri, la misurazione delle emissioni risulterà falsata. Attraverso il servizio Camino OK, puoi individuare tempestivamente le eventuali anomalie nella configurazione del camino e garantire condizioni di campionamento in linea con la normativa tecnica vigente.

Quanti punti di prelievo servono e come devono essere progettati

Il numero e la disposizione dei punti di prelievo in un camino di emissione in atmosfera dipendono dalla geometria del condotto, dalle dimensioni e dalla necessità di ottenere misurazioni attendibili. La norma UNI EN 15259:2008 fornisce indicazioni precise su come devono essere progettati per garantire un campionamento rappresentativo degli inquinanti rilasciati.

Nel caso di condotti circolari, è possibile installare due punti prelievo posti a 90° l’uno rispetto all’altro, purché non siano presenti ostacoli strutturali o vincoli che ne compromettano l’efficacia. Per i condotti rettangolari, la configurazione è più complessa: servono almeno due accessi perpendicolari, e la sezione deve essere analizzata in modo da coprire l’intera area del flusso. In tutti i casi, l’obiettivo è evitare zone di turbolenza o distribuzioni irregolari degli inquinanti che falserebbero i dati raccolti.

Le prese campione devono avere dimensioni minime adeguate: per camini piccoli si parte da 75 mm di diametro, mentre per quelli più grandi si consigliano almeno 125 mm. Nel caso di prese rettangolari, si parte da 100×250 mm. Ogni punto deve essere dotato di un sistema di chiusura ermetico, come una flangia cieca con guarnizione o un tappo filettato, per consentire il collegamento con gli strumenti di misura.

Verificare la conformità del camino di emissione in atmosfera: aspetti critici e soluzioni

Verificare la conformità di un camino di emissione in atmosfera significa valutare se la struttura rispetta i requisiti tecnici previsti dalla normativa e se consente un monitoraggio efficace delle emissioni. Le criticità più frequenti riguardano altezze insufficienti rispetto a ostacoli vicini, prese campione mal posizionate, numero inadeguato di punti di prelievo e condotti non rettilinei in prossimità delle sezioni di misura.

Un camino troppo basso rispetto al colmo del tetto o a un parapetto distante meno di dieci metri compromette la dispersione degli inquinanti e può causare il rientro dei fumi all’interno dello stesso edificio. Allo stesso modo, una presa campione collocata in un punto con turbolenze o accessibile solo con difficoltà non consente di eseguire analisi affidabili e in sicurezza.

Tra le soluzioni possibili rientrano il rialzo del camino, la modifica del layout del condotto, la creazione di nuovi accessi per i punti di campionamento e l’adeguamento delle sezioni di misura. Ogni intervento deve essere studiato nel rispetto delle norme tecniche e delle condizioni specifiche dell’impianto.

Attraverso Camino OK, hai la possibilità di ottenere una valutazione tecnica completa delle caratteristiche del camino. Il servizio individua le non conformità e propone soluzioni pratiche per riportare l’impianto entro i limiti previsti dalla normativa, migliorando la qualità delle misurazioni e riducendo il rischio di contestazioni da parte degli enti di controllo.

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