—- Ingegneria delle emissioni —-
Emissioni industriali nei diversi settori: analisi e soluzioni
Ogni settore industriale genera emissioni con caratteristiche specifiche, influenzate dai processi produttivi, dalle materie prime impiegate e dalle condizioni operative degli impianti. La gestione di queste emissioni non può essere affrontata con un approccio standardizzato, ma richiede un’analisi mirata delle criticità di ciascun settore e l’individuazione di soluzioni tecniche adeguate.
Dalla riduzione delle polveri nelle fonderie alla gestione dei solventi nell’industria chimica e farmaceutica, fino al controllo delle emissioni odorigene nei settori agroalimentare e dei rifiuti, ogni comparto ha sfide peculiari che necessitano di una consulenza specialistica per ottimizzare i processi, migliorare l’efficienza e garantire la conformità normativa.

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Ingegneria delle emissioni —-
Industria chimica
L’industria chimica è caratterizzata da processi complessi che generano emissioni gassose contenenti COV, composti alogenati, ossidi di azoto (NOx) e particolato fine. I principali punti critici includono:
- Reattori chimici e impianti di sintesi, che rilasciano vapori di solventi, intermedi di reazione e sottoprodotti gassosi.
- Unità di distillazione e purificazione, dove la volatilizzazione di composti organici contribuisce alla dispersione di inquinanti atmosferici.
- Processi di polimerizzazione e lavorazione di resine, che generano particolati e composti organici con elevata reattività atmosferica.
L’ottimizzazione delle emissioni in questo settore richiede un approccio integrato che tenga conto delle interazioni chimiche tra i contaminanti, del comportamento termodinamico dei gas e delle strategie di recupero dei solventi, riducendo il fabbisogno di materia prima e migliorando l’efficienza energetica degli impianti.
Industria farmaceutica
Nel settore farmaceutico, le emissioni industriali derivano principalmente da processi di sintesi chimica, essiccazione, granulazione e rivestimento di compresse. Le problematiche principali riguardano:
- Rilascio di COV e solventi organici, utilizzati in reazioni di sintesi, cristallizzazione e purificazione.
- Polveri farmaceutiche ultrafini, derivanti da macinazione e manipolazione di principi attivi ad alta potenza (HPAPI).
- Gas di scarto da fermentatori e bioreattori, che contengono residui di solventi, ammoniaca e metaboliti volatili.
Un’analisi approfondita delle emissioni consente di individuare punti di miglioramento nei sistemi di contenimento e trattamento dell’aria, così da evitare dispersioni accidentali e garantire la sicurezza degli operatori e la qualità del prodotto finale.
Compostaggio e trattamento rifiuti
Gli impianti di compostaggio, digestione anaerobica e trattamento dei rifiuti organici generano emissioni caratterizzate da elevata variabilità e complessità chimica. Le principali problematiche includono:
- Produzione di gas maleodoranti, come ammoniaca, solfuri e composti organici volatili di origine biologica.
- Rilascio di bioaerosol e particolato biologico, con potenziali rischi per la salute degli operatori e la diffusione di microrganismi patogeni.
- Emissioni di metano e altri gas serra che derivano dalla degradazione anaerobica della materia organica.
L’ottimizzazione della gestione delle emissioni in questi impianti richiede un monitoraggio costante della qualità dell’aria, strategie di contenimento delle emissioni odorigene e tecnologie avanzate di trattamento dell’aria, per bilanciare efficienza operativa e riduzione dell’impatto ambientale.
Industria alimentare
Il settore alimentare genera emissioni eterogenee, influenzate dalla tipologia di produzione e dalle materie prime utilizzate. I principali punti critici includono:
- Fumi di cottura e trasformazione termica degli alimenti che contengono particolato, composti carboniosi e residui di oli e grassi.
- Emissioni di COV e odori intensi, derivanti da processi di fermentazione, essiccazione e stagionatura.
- Residui volatili da materiali di confezionamento, che possono rilasciare solventi e plastificanti nell’atmosfera.
La gestione delle emissioni nel settore alimentare deve considerare non solo l’abbattimento degli inquinanti, ma anche la compatibilità con gli standard igienico-sanitari e il controllo degli impatti ambientali legati alla produzione intensiva.
Pet food
La produzione di alimenti per animali presenta criticità simili all’industria alimentare umana, con l’aggiunta di problematiche legate all’uso di proteine di origine animale e processi di estrusione ad alta temperatura. Le principali emissioni riguardano:
- Odori persistenti e intensi, dovuti alla lavorazione di farine proteiche e ingredienti lipidici.
- Polveri organiche derivate da farine, cereali e additivi, con rischi di contaminazione crociata tra lotti.
- Composti volatili negli impianti di essiccazione e raffreddamento, che possono contribuire a emissioni odorigene su larga scala.
Un’adeguata consulenza permette di mappare le fonti emissive e ottimizzare i sistemi di ventilazione e filtrazione, così da migliorare il comfort ambientale e ridurre le problematiche di diffusione degli odori.
Fonderie e industrie metallurgiche
Il settore metallurgico e delle fonderie è caratterizzato da emissioni ad alta temperatura e contenenti metalli pesanti, polveri e gas reattivi. Le principali criticità includono:
- Emissioni di particolato metallico, generate da fusione, colata e lavorazione delle leghe.
- Ossidi di azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO) che derivano dalla combustione di forni e impianti di trattamento termico.
- Vapori metallici e gas acidi, prodotti nelle lavorazioni di galvanizzazione e trattamento superficiale dei metalli.
La riduzione delle emissioni in questi impianti richiede soluzioni mirate per il contenimento delle polveri e il trattamento dei gas, con particolare attenzione alla protezione degli operatori e alla qualità dell’aria nei reparti produttivi.
Industria del riciclo e recupero materiali (batterie e metalli preziosi)
Gli impianti di recupero di batterie esauste e metalli preziosi generano emissioni complesse, caratterizzate dalla presenza di vapori acidi, composti inorganici volatili, metalli pesanti e sostanze potenzialmente tossiche. Le principali criticità emissive riguardano:
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Emissioni di gas acidi (come HCl, HF e SOx) derivanti da processi di trattamento chimico e termico dei materiali.
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Particolato metallico e polveri fini, generate durante le fasi di frantumazione, separazione e fusione.
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Rilascio di COV e solventi impiegati nelle fasi di estrazione chimica e raffinazione dei metalli.
La gestione di queste emissioni richiede soluzioni altamente specializzate, in grado di operare in condizioni gravose e a temperature elevate. È fondamentale adottare sistemi di abbattimento multistadio, che combinano tecnologie come scrubber ad umido e sistemi di adsorbimento per garantire la conformità alle normative ambientali e la sicurezza degli operatori. Una consulenza tecnica permette di ottimizzare il processo, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità complessiva dell’impianto.