Filtrazione polveri metalli preziosi – come fare?

Filtrazione polveri metalli preziosi – come fare?

La filtrazione polveri di un effluente gassoso contenente polveri che possono essere riutilizzate all’interno del processo produttivo o comunque di polveri che hanno ancora un interesse per l’azienda, è molto importante e specifico quindi deve essere trattata diversamente rispetto a qualunque altro tipo di filtrazione per generiche emissioni in atmosfera.

Lo voglio ripetere ancora più chiaramente, la filtrazione di processo NON è uguale alla filtrazione di polvere per rientrare nei limiti prescritti delle emissioni in atmosfera.

Infatti il materiale che viene filtrato ha ancora un valore anche elevato e l’esempio riguarda la filtrazione di polveri di metalli preziosi dove ogni milligrammo di materiale recuperato sono diverse centinaia di euro che l’azienda mantiene all’interno del suo panorama economico. 

Filtrazione polveri metalli preziosi: quale punto di vista

Risulta abbastanza chiaro che la filtrazione di questo tipo di polveri non può essere trattata come una comune filtrazione di materiali inerti oppure legno o metalli in generale.

L’obiettivo da parte dell’azienda non solo è quello di rimanere sotto il limite delle emissioni in atmosfera ma è anche quello principale di riuscire a recuperare il più possibile se non addirittura recuperare tutte le polveri utili senza che le stesse vengano, letteralmente, buttate in fumo e quindi perse in atmosfera. 

Da questo è chiaro che un filtro per polveri di metalli preziosi oppure di principi attivi farmaceutici o altra polvere ad alto valore economico non può essere un filtro NORMALE… ovvero un filtro costruito secondo i canoni che soddisferebbero le richieste del compratore di filtri per emissioni in atmosfera.

Filtrazione polveri metalli preziosi: quale obiettivo per il costruttore

Normalmente il cliente forse  ha come obiettivo principale quello di rispettare il limite delle emissioni in atmosfera ma quando la polvere filtrata può essere ancora utilizzata all’interno del ciclo produttivo se non addirittura totalmente recuperata e riutilizzata, toccando magari sensibilmente il panorama economico aziendale, beh questo cambia le cose. 

Il costruttore deve capire che il prezzo passa in secondo piano mentre in primo piano vengono portate l’efficacia e l’efficienza di filtrazione.

Per chiarire meglio, con efficacia di filtrazione si intende il valore di concentrazione a valle del filtro, tipicamente espresso mg/Nmc; mentre con efficienza di filtrazione si intende il rapporto tra la concentrazione entrante e la concentrazione uscente e tipicamente è espresso in numeri percentuali.

Massimizzare l’efficacia di filtrazione significa utilizzare ogni possibile soluzione affinché si possa filtrare e recuperare ogni milligrammo di polvere.

Filtrazione polveri metalli preziosi: quali accortezze

Iniziamo a riflettere quale filtro utilizzare o meglio quale tipologia di mezzo filtrante utilizzare.

Quindi maniche o cartucce? Se non sai cosa sono o come sono, ti consiglio di leggere questo articolo.

Una volta che hai scelto il tipo di mezzo filtrante, quindi maniche o cartucce, bisogna scegliere il materiale del mezzo filtrante. Bella domanda… come?

Questo è abbastanza semplice e dipende dalle condizioni del flusso da filtrare ovvero:

  • temperatura
  • umidità assoluta e relativa
  • concentrazione di polvere e distribuzione granulometrica
  • presenza di sostanze acide
  • presenza di sostanze che possono rovinare la matrice filtrante

Un buon costruttore di filtri sa benissimo quale soluzione applicare.

Ovviamente queste informazioni servono per scegliere il materiale del setto, poi la scelta della qualità del setto filtrante dipende dalle lavorazioni con le quali vengono costruiti i manufatti, ovvero i setti filtranti.

Non è sufficiente focalizzarsi sul tipo di setto, la sua qualità costruttiva ed il materiale con cui è realizzato. Bisogna anche ragionare e pensare al modo in cui il setto filtrante è collegato alla struttura del filtro.

L’interfaccia tra il setto e la struttura di contenimento è fondamentale per affrontare il problema del leakage (che parola complicata!) 

Con la modalità a fascetta (prima immagine) si pongono una o più fascette intorno alla manica in modo da stringerla al cestello. Lo spazio tra la manica e il cestello inficia l’efficacia di filtrazione in quanto le polveri possono, in minima parte, passare da li. 

Con l’aggancio tramite snap ring (seconda immagine) invece la manica viene fissata sul cestello che la interblocca sul foro della piastra tubiera. 

Con questa modalità si riducono drasticamente le perdite e questo permette una migliore tenuta al passaggio e quindi un sicuro miglioramento dell’efficacia ed anche dell’efficienza di filtrazione.

Il materiale di costruzione della carcassa del filtro infine è importante che non vada a “contaminare” le polveri da recuperare… è sufficiente una struttura in ferro nero non trattato internamente oppure è necessario utilizzare un coating per evitare che la ruggine rovini la polvere?

Il coating non è sicuro per l’applicazione? dobbiamo utilizzare un metallo più nobile come per esempio l’AISI 304? Ecco queste sono le domande a cui si deve rispondere per la scelta del materiale di costruzione.

Siamo arrivati alla fine di questo articolo e spero che ti sia utile per scegliere l’equipaggiamento più opportuno alla tua applicazione. 

Ovviamente puoi sempre chiedermi e scrivermi per avere una consulenza per il tuo progetto.

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