Cos’è una cappa di aspirazione?

Cosa sono le cappe di aspirazione?

Questa è la domanda che mia figlia mi ha posto dopo una telefonata dove più volte ha sentito questi termini mentre ero al telefono.

Immagino che ogni tanto anche tu ti sia fatto questa domanda.

La sua domanda lì per lì mi ha colto di sorpresa… e adesso come faccio a spiegargliela?

Allora iniziai… vedi Cristina hai presente la cappa sopra il piano cottura, quella che la mamma accende quando non vuole che gli odori del cibo finiscano in giro per la casa? Magari quando facciamo le patatine fritte?

Ecco quella è una cappa di aspirazione. La cappa serve per convogliare i fumi, il vapore e gli odori del cibo verso l’esterno in modo che la cucina non puzzi o puzzi meno.

Solo che io le applico a macchine industriali che producono qualcosa cercando di aspirare tutti i fumi, gli odori e le sostanze potenzialmente pericolose che durante la produzione possono uscire da quella macchina.

E come si fa papà?

Questa seconda domanda è bella e interessante. Ovviamente a lei, non gliel’ho potuta raccontare così, ma a te sì perché sei un po’ più grande.

Esistono diverse tipologie di cappe ma tutte devono avere il seguente scopo imprescindibile:

“impedire la dispersione nell’ambiente degli inquinanti prodotti dalle lavorazioni effettuate durante la produzione“

Questa frase implica quindi che NON esiste una singola tipologia e forma di cappa, ma ognuna di queste deve essere “costruita” e “adattata” alla lavorazione e alla macchina della produzione.

Per questo motivo si possono classificare le varie cappe in:

  • Cappe installate direttamente sulle macchine
  • Cappe installate superiormente alle sorgenti inquinanti (la cappa della cucina è una di queste)
  • Cappe a chiusura totale o parziale
  • Cappe tangenziali
Tipologie di cappe

A prescindere dalla tipologia però, al fine del dimensionamento bisogna tenere presente i seguenti criteri:

  1. Applicare la cappa il più vicino possibile alla sorgente, possibilmente includendola
  2. Sistemare la cappa in modo che le particelle inquinanti prodotte dall’emissione si dirigano verso l’apertura aspirante (preferibilmente posta al centro della cappa)
  3. Disporre la cappa in modo che l’operatore non si trovi mai fra la sorgente inquinante e la cappa stessa
  4. Ridurre con schermi o ripari, tipo bandelle, le correnti d’aria che possono disperdere gli inquinanti nell’ambiente di lavoro anziché essere aspirati
  5. Prevedere cappe frangiate al fine di ridurre la portata d’aria occorrente

Una volta che si sono tenuti ben presenti questi aspetti ora inizia il problema del dimensionamento.

In linea generale, al fine di dimensionare correttamente una cappa bisogna analizzare quello che deve essere aspirato. Iniziamo con alcune delle domande che ti devi porre:

Quale inquinante devo CATTURARE?

La risposta a questa domanda è la seguente tabella che, per quanto indicativa, può già darti un primo riscontro pratico:

Valutazione al punto di emissione Esempi Velocità di cattura [m/s]
L’inquinante entra a velocità trascurabile in aria calma
  • Grassaggio
  • Evaporazione di colle e vernici
0,25 – 0,5
L’inquinante entra a bassa velocità in aria in leggero movimento
  • Verniciatura a bassa pressione
  • Riempimento di contenitori
  • Nastri trasportatori a bassa velocità
  • Galvanica
  • Saldatura
0,5 – 1
L’inquinante è emesso a media velocità in zona d’aria perturbata
  • Verniciatura a spruzzo
  • Insaccatura automatica
  • Nastri trasportato
1 – 2,5
L’inquinante viene emesso ad alta velocità in zona d’aria con forti correnti
  • Molatura
  • Sabbiatura
2,5 – 10

ATTENZIONE!!!! La velocità di cattura deve essere al punto emissivo e NON sulla superficie della cappa.

Questa condizione è fondamentale e implica un’altra domanda:

Quale portata quindi devo utilizzare per avere la velocità di cattura prescelta al punto emissivo?

La risposta è semplice. Bisogna utilizzare la formula di Dalla Valle. Questa formula correla la velocità di cattura con la distanza e la portata… forse avrai visto da qualche parte questa immagine:

Campo di moto all’ingresso di una cappa circolare flangiata

Questa immagine non è altro che la trasposizione grafica della formula:

Q = V * (10X^2 + A)

Dove:

  • Q indica la portata di aria in m/s
  • V indica la velocità di cattura all’emissione
  • X indica la distanza della cappa dall’emissione
  • A indica la superficie della cappa

Quindi la formula di Dalla Valle introduce un altro parametro da prendere in considerazione ovvero la distanza dal punto emissivo. Quindi la domanda che ti stai ponendo ora è:

A quale distanza devo mettere la cappa dal punto di emissione?

cappe di aspirazione
cappa aspirazione

La risposta a questa domanda ce l’hai già perché già scritta precedentemente e te la riporto qui di seguito:

LA MINORE POSSIBILE.

Dalla formula di Dalla Valle si comprende che l’efficacia e l’efficienza di aspirazione migliorano con la vicinanza della cappa dall’emissione. Ovviamente tu ti starai chiedendo: mi stai fregando? Non sei capace di rispondere?

NO! non ti sto fregando… la risposta a questa domanda è OSSERVA.

  • Osserva come è costruita la macchina;
  • Osserva come funziona, se vi sono dei movimenti che la macchina esegue piuttosto che bracci robotici o gru che si spostano da una parte all’altra
  • Osserva dove l’operatore si deve posizionare durante le normali attività operative
  • Osserva anche dove l’operatore si deve posizionare per le attività di manutenzione ordinarie e straordinarie
  • Osserva cosa fa l’operatore su quella macchina o su quel banco

Il risultato di queste osservazioni ti permetterà di scegliere la cappa più opportuna da porre alla distanza più opportuna che meno romperà le scatole agli operatori durante la normale produzione e se dimensionata correttamente ti ringrazieranno perché gli eviti di respirare qualche schifezza.

I questo articolo entreremo più nel dettaglio delle cappe per capire alcune delle loro caratteristiche: portata e dimensionamento e relative perdite di carico.

Se invece ritieni di aver bisogno una mano, contattami sarò felice di darti una mano.

Davide Pasini – Il genio delle cappe cit. Diego Perfettibile “il signore delle ventole”

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